L’illegalità e l’abusivismo sono senza dubbio problemi
che tormentano il nostro paese. L’Italia è in Europa agli ultimi posti per quanto
riguarda la lotta all’evasione, abusivismo e illegalità. I giornali italiani, e
non solo, denunciano da troppo tempo questa strana abitudine ormai parte del
nostro dna. L’abusivismo nel paese del sole è praticato in tutti i campi, dall’edilizia
al commercio, dalla prostituzione alla medicina, migliaia sono le attività
abusive che si svolgono ogni giorno sul territorio Italiano. E’ una verità
tanto comprovata che lo sanno anche in Senegal, in Cina e in Romania, e allora
diventa difficile prendere decisioni nei confronti dell’abusivismo di strada,
come i commercianti senegalesi o cinesi che nel nostro paese da anni trovano
spazio per vendere merce abusiva tra una festa e una manifestazione, ai bordi
di un mercato o, come a Tirrenia, nel parco in piazza Belvedere durante i fine
settimana.
Eppure, se è vero che la legge è uguale per tutti, anche questo genere di abusivismo andrebbe combattuto e fermato.
Eppure, se è vero che la legge è uguale per tutti, anche questo genere di abusivismo andrebbe combattuto e fermato.
Nulla di strano fin qui, se la polizia locale trova un
italiano che vende frutta e verdura sul ciglio della strada senza permesso e
licenza, gli sequestra merce e gli redige un verbale. Ma con i senegalesi sembrerebbe
tutto più difficile. In quel caso l’auto della polizia non avrebbe neanche il
tempo di fermarsi che, in tempo zero, il venditore e la merce sparirebbero nel
nulla. Ogni amministrazione agisce come può, magari cercando semplicemente di contenere
certi fenomeni inventando e reinventando strategie che possano arginare
commercio e occupazione abusiva. Ma a volte capita che certe idee siano capaci
di suscitare polemiche com’è accaduto a Tirrenia con la “geniale” idea dell’assessore
Andrea Serfogli (Pd) che vuole proporre in consiglio comunale.
Dunque, per
arginare l’orda degli irregolari, ecco la pensata: una rete acchiappa
abusivi con il doppio scopo di bloccare gli irregolari e allontanarli dalla
pineta dove esiste un percorso fitness. La
proposta shock non è ancora entrata in consiglio comunale (e neppure in giunta,
pare) ma già sta facendo il giro della città, suscitando polemiche, anche
feroci, soprattutto nella sinistra radicale e nel mondo cattolico e
dell’associazionismo. Don Armando Zappolini parroco di Perignano e
presidente del Coordinamento nazionale comunità di accoglienza, è esterrefatto.
«Parlerò ai parlamentari di questa proposta inqualificabile - dice sdegnato -
segno di una deriva assoluta. La rete mi ricorda il safari e anche qualcosa di
molto peggio. Un’assurdità assoluta».
C’è anche chi ricorda, però, che cosa accade a Tirrenia,
soprattutto nel periodo estivo. La scorsa estate, dopo un sequestro di un
migliaio di oggetti contraffatti, un vigile urbano fu assalito e finì
all’ospedale. «Rete o non rete qualcosa deve essere fatto a Tirrenia - dice un
commerciante - perché così è la fine del litorale. Eppure la nostra».
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