Il Grillo Parlante, periodico del comune di San Siro dove
io risiedo, è arrivato nella mia buca lettere anche questo mese, se pur con un
certo ritardo intendiamo. Lo sfoglio senza troppo interesse lo ammetto,
difficilmente mi appassionano articoli dettati da coloro che ci governano dove
gli sbandieramenti a loro favore pare siano gli unici temi che valgano la pena
d’essere stampati su un giornale monocolore. Ma questo accade in tutte le città
italiane, nulla di nuovo insomma. Per cui, che interesse può avere un cittadino
che non si riconosce nella forza politica che detiene il giornale oltre che l’amministrazione
del suo comune? L’unico interesse che può spingere un cittadino a leggere un
tale giornale privo di contradditorio è quello della critica, costruttiva
naturalmente. Aggiungo costruttiva perché il parlare politicante penso sia il modo
migliore per rispondere a chi il politico lo fa di professione e, come ben
sappiamo, capace di interpretare e trasfigurare il significato della lingua
italiana a suo uso e consumo. Motivo per cui alla parola “critica” ho aggiunto "costruttiva"
perché non si confonda con "polemica".