Massimo Gramellini confonde di proposito la compattezza garantica dei movimenti di destra (io forse aggiungerei anche affiatamento tra uomini in linea con la maggioranza del partito e magari con idee più chiare) con un agglomerato di cosche, attori o bestie non pensanti agli ordini di un padrone. Tutto questo mentre il PD si dissolve sotto lo sguardo del paese per mancanza di dialogo e sovrapposizione di voci. La lotta di potere interna al PD, che a quanto pare anch'egli aveva un capo che ha deciso tutto e non ne ha azzeccata una, si trasforma in una molteplicità di voci diverse per libertà di espressione che hanno portato il partito dritto dritto al fallimento. Che romantici! a furia di spiare in casa d'altri non si accorgono delle fiamme che divampano nella loro.