lunedì 11 maggio 2015

Lago di Como: una nuova strada. Il pasticcio Plesio - San Siro - Dongo.




Collegamento intervallivo tramite pista agro silvio pastorale. Con questa specifica richiesta di messa in opera, i Comuni di Plesio - San Siro - Cremia - Pianello del Lario - Musso e Dongo, hanno firmato un accordo di programma con la Provincia di Como in data 20 marzo 2008. L’intento è di collegare tutti i su detti comuni con una strada che sia alternativa alla Statale Regina, secondo loro insufficiente alla mole di traffico.
Ora, a parte il “problema” traffico che personalmente, in questo tratto di strada che va da Menaggio fin su l’alto lago, io non vedo, mi chiedo: ma i signori sindaci firmatari dell’accordo e quelli della Provincia, si sono anche solo mai chiesti la legge cosa intende per pista agro silvio pastorale? Oppure, quando si tratta di loro, la legge può essere superata o addirittura modificata a loro uso e consumo? Insomma, ma che razza di accordo hanno firmato!?
Vi starete domandando: cos’è un percorso intervallivo o pista agro silvio pastorale? Vi rispondo io se non avete voglia di farvi un giro su Wikipedia, sì perché basta davvero poco oggi giorno per avere le idee chiare e poter denunciare un fatto che io trovo grave. 
Dice Wikipedia: Una strada agro-silvo-pastorale è, secondo la deliberazione della giunta della regione Lombardia, una infrastruttura polifunzionale, finalizzata ad utilizzo prevalente di tipo agro-silvo-pastorale, non adibite quindi al pubblico transito, non soggette alle norme del codice della strada, nelle quali il transito è sottoposto all’applicazione di uno specifico regolamento.
normativa regionale (rif. art.10 L.R. N.10 29.06.98/ D.G.R. n. 7/14016 8.08.2003)
Semplice no? Eppure  i Lor signori hanno firmato un accordo (che potete visionare sul sito della Provincia)  dove viene indicato tutt’altro: "...i principali ostacoli allo sviluppo economico della zona dell’Alto Lario sono rappresentati
- dalla conformazione della Statale Regina di calibro assolutamente insufficiente in rapporto ai normali flussi di traffico;
- dall’assenza di reali percorsi alternativi;
- dall’esistenza di un’unica arteria di collegamento tra la Valtellina, la Val Chiavenna e il Centro Lago e che, quindi, un collegamento diretto tra questi Paesi, alternativo alla Statale Regina, potrebbe limitare i disagi di vivibilità di questi centri con ripercussioni positive nel complessivo contesto socio/economico" (rif. pag.3 accordo di programma 2008)
E anche che:
"… L’intervento di cui al presente atto ha tenuto conto, nella fase preliminare, della direttiva regionale per le piste agro-silvo-pastorali con specifiche integrazioni al fine di rendere il percorso progettato di pubblico transito" (rif. art. 4 accordo di programma.)

Insomma, prima i motivi che li spingono a richiedere l’ingente finanziamento per la realizzazione della strada e poi la famosa integrazione che trasforma un agro silvio pastorale in una strada vera e propria.
A me c’è qualcosa che non torna. Lo ammetto, sono un difensore della natura, ho questo brutto difetto, devo anche dire però che in casi di estrema utilità, quando la realizzazione di una infrastruttura è davvero vantaggiosa a tutta la comunità, io cedo al cemento o al catrame. Non senza versare qualche lacrima. Al contrario, quando l’infrastruttura, che s’intende fare, porta vantaggi a pochi e per di più è finanziata, aggirando la legge, con fondi che nulla hanno a che vedere con le infrastrutture, io m’incazzo e scrivo.
Sì, avete letto bene, fondi destinati ad altro. Il Ministero dell’Economia ha messo a disposizione dei fondi (legge 311/2004) per investimenti atti a promuovere lo sviluppo economico e sociale mediante previsione d’interventi diretti a tutelare l’ambiente e i beni culturali.  
Da qui arrivano i soldi e sempre da qui si capisce perfettamente il perché si scelse una strada agro silvio pastorale da sottoscrivere nell’accordo e non una normalissima strada. Con quest’ultima non avrebbero avuto un centesimo, mentre con il percorso intervallivo, effettivamente nato per tutelare l’ambiente attraverso il transito di mezzi di soccorso o semplicemente per la pulizia dei boschi, avrebbero avuto accesso ai famosi fondi. E così è stato. Peccato che è tutto un furbo imbroglio messo in piedi dai Comuni firmatari e dalla Provincia ai danni dello Stato, e quindi di tutti i cittadini.
Ma chi ci guadagnerà in tutto sto pasticcio? Non certo la gran parte della comunità che vivendo molto al disotto della strada incriminata continuerà a preferire la statale Regina, chi si sognerebbe di salire sui monti per circa 7 chilometri con un dislivello di circa 400 mt e prendere la nuova strada per giungere a Plesio o Dongo? Ho paura che quella strada verrà utile a quei pochi cittadini che, abitando nei borghi su in alto, si dirigono tutti i giorni al lavoro su nell’alto lago o.. a Plesio?  Pochi borghi che contano circa 250 abitanti l’uno, quanti di questi vanno a lavorare in alto lago o a Plesio? Credo pochi.
E allora, vale la pena fare un tale affronto a una così bella montagna per così pochi vantaggi? A meno che non si voglia guardare al futuro. Da quella fronda si ha un’ottima vista lago e ora, grazie alla futura strada, ci si può arrivare comodamente in macchina, già... avete intuito no? A quando il nuovo piano regolatore? E qui mi fermo perché.. è meglio. Ma bravi tutti!