sabato 20 aprile 2013

Partito, participio passato (risposta al buongiorno del 20-04-2013 di Massimo Gramellini LA STAMPA)

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Massimo Gramellini confonde di proposito la compattezza garantica dei movimenti di destra (io forse aggiungerei anche affiatamento tra uomini in linea con la maggioranza del partito e magari con idee più chiare) con un agglomerato di cosche, attori o bestie non pensanti agli ordini di un padrone. Tutto questo mentre il PD si dissolve sotto lo sguardo del paese per mancanza di dialogo e sovrapposizione di voci. La lotta di potere interna al PD, che a quanto pare anch'egli aveva un capo che ha deciso tutto e non ne ha azzeccata una, si trasforma in una molteplicità di voci diverse per libertà di espressione che hanno portato il partito dritto dritto al fallimento. Che romantici! a furia di spiare in casa d'altri non si accorgono delle fiamme che divampano nella loro.

Il PD, come invece al contrario afferma Gramellini, non rappresenta affatto l'ultimo partito. Il PD ha vinto le elezioni, ma purtroppo era tenuto insieme da un segretario senza carisma con uno staff mediocre al seguito, e io aggiungerei un’ossessione che dura da vent'anni.
Giustificare l'inadeguatezza dimostrata da un movimento che ha tenuto paralizzato il paese per più di 50 giorni senza nemmeno essere riusciti a eleggere il Presidente della Repubblica, mentre il paese affondava, è ottuso. Se poi è raccontato da chi ormai rappresenta un’esigua minoranza, è di più; e se consideriamo inoltre che né un grillino né un berlusconiano, né un leghista, e forse né un montiano, ha votato contro la linea decisa dal loro partito (o gli ordini dei rispettivi capi se vi fa sentire meglio) dimostrandosi certamente più compatti, solidi e soprattutto con un progetto condiviso, è la fine. Sto parlando della maggioranza dei partiti. Ma le colpe del suicidio, per Gramellini, sono da ricercare nella troppa democrazia interna al PD, sono talmente democratici che non riescono a mettersi d’accordo su nulla poiché tutti hanno diritto di parola...loro, loro erano l'ultima struttura politica in grado di organizzare congressi ed eleggere un segretario democraticamente, mica come il restante 70% del parlamento, loro erano il cambiamento.
Le elezioni del presidente della Repubblica hanno dimostrato che i metodi PD sono e rimangono vecchia maniera, altro che cambiamento. Il tentativo di vincere la partita del Quirinale astutamente, con la farsa di Marini e poi con la carta Prodi a quorum ridotto al 50% ne è la prova. Gramellini ha però ragione quando scrive di quell’accozzaglia di accoltellatori narcisisti, tenuti insieme soltanto dal mastice del potere. Aimè questo hanno dimostrato e non esiste giustificazione.

Io mi sarei limitato a scrivere: “caro PD, l'ombra misteriosa che da tempo immemorabile vi abbaglia sulla corsia di sorpasso, non è quell'ossessione di Berlusconi, ma la STORIA!”.

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