giovedì 13 febbraio 2014

LEZIONI DI DEMOCRAZIA

Insomma, in casa PD l’umorismo pare non finire mai, neanche quel comico di Grillo poteva divertire meglio. La staffetta Letta- Renzi è, dopo il recente fallito tentativo di elezione del Capo dello Stato, tra i monologhi più divertenti. Se poi ci metti che, per il giornale Repubblica, è niente meno che Bruno Pizzul a commentare la telecronaca delle ore decisive, l’avvenimento assume sembianze del tutto surreali.



Renzi ha deciso così di tornare alla ruota della fortuna e vincere contro il povero Letta che, per quanto si definisca zen, non credo l’abbia presa con filosofia come vuole far credere, così come non la prese il suo predecessore, l’unico ad aver “vinto” le elezioni senza mai governare. Povero Bersani, il malore gli sarà venuto dopo che ha realizzato. Comincio seriamente a stimarlo, forse l’unico del PD che ha dimostrato tutta la sua coerenza e il suo disinteresse per la poltrona, lasciando ad altri (sempre del PD) il disonore di governare con il nemico storico con cui Renzi, invece, pare andare addirittura d’accordo.
Si certo, mai al governo con la destra dice, ma in questi pochi giorni ci ha anche dimostrato quali castronerie è capace d’inventarsi pur di arrivare all’obiettivo. E l’obiettivo era evidente: Palazzo Chigi subito!
Sì perché se qualcuno non se ne fosse ancora accorto, e Renzi la volpe se n’è accorta, il funerale del PD è alle porte e il toscano ha deciso di non voler essere l’estremo untore. E allora meglio la staffetta, che duri quel che duri, anche solo il tempo di iscrivere il suo nome nell’albo dei Presidenti del Consiglio con conseguente futura pensione d'oro gli sta bene, nessuna pretesa di cambiare quello che neanche Letta ha potuto, come potrebbe? Anche cambiando la squadra di governo le quote di maggioranza resterebbero le stesse, le ganasce gestite dai poteri forti pure e allora… è solo un'altra perdita di tempo.
Intanto il paese affoga mentre quelli del PD si passano lo scettro, fanno congressi, governano senza mandato, e poi si consultano con tutti, incandidabili e non perché la democrazia è dialogo e loro ci tengono ad essere democratici quando vogliono. Votano alle primarie ( come elegessero il presidente del Consiglio ) per dimostrare la democrazia interna al partito e poi vanno al governo se pur non eletti, riempiendosi la bocca con parole come Democrazia, trasparenza, onestà, cultura, magari usando citazioni di Marcel Proust (senza accorgersene, convinti fosse semplicemente la frase di un film) sfoggiando così tutta lla loro inteligenza Da far accapponare la pelle!
E intanto il paese muore e si ritrova per la terza volta a capo del Governo un Presidente non eletto.
Grazie PD, lezioni di Democrazia.

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